Come Giovanni Alì ha conquistato il Gravina

Crescita esponenziale dell’ala grande, tra i protagonisti della vittoria sulla Basket School… «Iniezione di fiducia, ma non dobbiamo esaltarci»…

Giovanni Alì (foto Giuseppe Lazzara)

La vittoria del Gravina sulla Basket School è stata il risultato più sorprendente della prima giornata di Serie C Silver: obiettivi diversi, investimenti non comparabili, si affrontavano la squadra che vuole la salvezza da conquistare con i denti e quella che punta alle prime posizioni. Eppure, ancora una volta, il quintetto di coach Peppe Marchesano ha dimostrato che in casa le grandi sono costrette a pagar dazio. Con Santonocito e Barbera non particolarmente brillanti, con gli innesti Arena e Florio ottimi e Spina certezza, ha fatto la differenza anche Giovanni Alì, il lungo che da due stagioni ha conquistato il pubblico del palazzetto di via Don Bosco.

«È stato sicuramente il modo migliore per iniziare la stagione – spiega lui –, una grande iniezione di fiducia per tutto l’ambiente. È stata una partita intensa e bella da giocare, che siamo riusciti a portare a casa grazie alla difesa e alle giuste scelte fatte nei momenti topici del match, unito ovviamente alla grinta e al cuore. Sono contento della mia prestazione, ma la vittoria deriva sempre e solo dal rendimento massimo di tutta la squadra che ha offerto una buona performance, ancora migliorabile però in molti aspetti e meccanismi».

Giovanni Alì in campo negli ultimi play-off (foto Antonio Parrinello)

Alì, ala grande classe ’98, ha giocato nel minibasket all’Elefantino prima di approdare al Gravina. Dopo la trafila nelle giovanili, ha esordito in C Silver l’8 ottobre 2016 nell’Alfa; due anni fa, è entrato stabilmente nelle rotazioni e l’anno scorso è partito più volte in quintetto.

«Fin qui penso di essere stato fortunato: ho sempre fatto parte di ambienti che mi hanno permesso di crescere al meglio e divertendomi – sorride –. Dall’Elefantino, in cui è stato per me molto bello iniziare a giocare e società alla quale sarò sempre grato, fino al passaggio a Gravina dove ho continuato la mia crescita, grazie al fatto di aver trovato anche qui tutta gente che sin da subito mi ha appoggiato e dato fiducia; questi sono i presupposti fondamentali che mi hanno permesso di migliorare e mi permetteranno di continuare a farlo. Per me poi alla base di tutto c’è il divertimento; senza di quello non potrei dare il 100% e di conseguenza crescere così come sto facendo».

L’obiettivo del Gravina è la salvezza, ma c’è sempre uno sguardo ai play-off. «Vogliamo salvarci nella migliore maniera possibile – chiude Alì –. Una vittoria non ci deve esaltare troppo, soprattutto se è conquistata nella prima partita di ventisei, perché il livello del campionato si è mediamente alzato e sappiamo bene che se non rimaniamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda questo ci può portare nelle zone basse di classifica nel giro di niente. La nostra forza principale e arma in più è la squadra, non c’è dubbio su questo, perché solo la costante unione di intenti può portare a prenderci tante soddisfazioni e tutto ciò che il cammino appena intrapreso ci offrirà».

Roberto Quartarone